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Perché la crema dell’espresso è così importante?

La crema è lo strato dorato e compatto che si forma sulla superficie dell’espresso. Non è solo “bellezza”: racconta molto su freschezza, estrazione e qualità.

Cos’è, davvero?

È una micro-emulsione di oli del caffè e gas (soprattutto CO₂) intrappolati in bolle finissime. Si forma quando acqua a ~9 bar attraversa il pannello di caffè macinato.

Cosa indica una buona crema?

  • Colore: nocciola con venature più scure → tostatura corretta ed estrazione nel range.
  • Texture: fine e uniforme, con “tigrature” leggere → macinatura e pressatura ben calibrate.
  • Persistenza: resta 1–2 minuti → chicchi freschi e solubili, macchina in ordine.

Attenzione ai falsi miti

  • Più crema = caffè migliore? Non sempre. Una crema molto spessa e scurissima può indicare sovraestrazione o tostatura troppo spinta.
  • Crema chiara = caffè scadente? Non per forza: arabiche molto acide o tostate chiaro generano una crema più pallida ma possono avere aromi finissimi.
  • Zucchero che “resta in piedi”? È scenografico, ma non è un test scientifico di qualità.

Come migliorare la crema a casa

  1. Usa caffè fresco (entro 30–45 giorni dalla tostatura) e conserva la busta valvolata ben chiusa.
  2. Macinatura sul momento: regola i click fino a ottenere 25–30 ml in 25–30 secondi.
  3. Dose e distribuzione: 18 g (portafiltro doppio) come base; livella e tampera diritto.
  4. Acqua: 90–94 °C, pulita e con durezza bilanciata (circa 80–120 ppm).
  5. Pulizia macchina: doccetta, guarnizioni e filtri sempre puliti: gli oli ossidati “rompono” la crema e sporcano il gusto.

Fun fact

La crema compare davvero solo con l’invenzione della macchina espresso a pompa (anni ’40–’50). Prima, con estrazioni a pressione più bassa, la crema non era una costante!

Perché la crema dell’espresso è così importante?
Marco Mandolesi 9 ottobre 2025
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