1) Acqua fino alla valvola (non oltre).
Se superi la valvola, alzi la pressione e scaldi troppo: arrivano amaro e sentori metallici.
2) Macinatura giusta.
Più grossa dell’espresso, simile allo zucchero fino. Troppo fine = canale intasato e bruciato; troppo grossa = caffè piatto.
3) Niente pressatura.
Riempi il filtro livellando con il dito, senza tamping: la moka non è un espresso.
4) Fiamma bassa e calma.
Scaldare dolcemente evita di “cuocere” gli aromi. Se gorgoglia violenta, stai scaldando troppo.
5) Togli dal fuoco “al sibilo”.
Quando il caffè inizia a salire, spegni e raffredda la caldaia sotto l’acqua: blocchi l’estrazione amara finale.
6) Mescola prima di servire.
Una girata nella parte superiore uniforma corpo e aromi (le prime gocce sono più dense).
7) Guarnizioni & pulizia.
Guarnizione elastica, filtro e beccuccio puliti: gli oli rancidi rovinano la tazza. Evita detersivi aggressivi dentro la caldaia (solo risciacquo e asciugatura completa).
Bonus blend per moka
- Più Arabica per profumi e dolcezza.
- Una punta (10–20%) di Robusta lavata per corpo e crema naturale.
Marco Mandolesi
