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Arabica vs Robusta: le differenze che contano davvero

Origine & botanica

  • Arabica (Coffea arabica): cresce in altura (1.000–2.000 m), clima più fresco. Chicchi ovali, solco a “S”.
  • Robusta (Coffea canephora): più resistente, predilige quote basse e clima caldo-umido. Chicchi più tondi, solco dritto.

Caffeina & corpo in tazza

  • Arabica: ~1,2% di caffeina, maggiore dolcezza, acidità vivace, aromi fruttati/floreali. Corpo medio.
  • Robusta: ~2,2% di caffeina, gusto più deciso e “terroso”, maggiore amarezza, tanta crema e corpo più pieno.

Perché si usano i blend?

Unire Arabica e Robusta permette di equilibrare: complessità aromatica (Arabica) + crema e struttura (Robusta). In Italia i blend classici vanno dal 70/30 al 90/10, ma dipende da stile e attrezzatura.

Mito da sfatare

“Arabica = sempre migliore”. Non proprio: una Robusta lavata di buona qualità può dare crema e cacao amaro piacevoli. Conta provenienza, lavorazione e tostatura.

Come riconoscerli al banco

  • Crema: con più Robusta è più scura e compatta.
  • Aromi: Arabica spinge su frutta, fiori, cacao fine; Robusta su legno, cereali, frutta secca.
  • Aftertaste: Arabica chiude pulita; Robusta persiste più amarognola.

Consiglio pratico

Per espresso corposo e “bar italiano”, valuta un blend con una quota (10–30%) di Robusta di qualità. Per filtro o espresso “moderno” più profumato, punta a 100% Arabica tostata medio-chiaro.


Marco Mandolesi

Arabica vs Robusta: le differenze che contano davvero
Marco Mandolesi 16 ottobre 2025
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